Cenni Storici
L’architettura medievale di Loreto Aprutino, con i suoi cortili e palazzi signorili, è quanto di più completo possa esserci per illustrare nei suoi molteplici aspetti la storia dell’uomo e del lavoro nelle terre che un tempo furono delle genti Vestine.
Nei recenti scavi archeologici eseguiti a Loreto Aprutino, precisamente nella zona di Fiorano, sono venuti alla luce reperti di “Trapetum” oleario di epoca romana, così come descritti da Catone il Censore e da Plinio il Vecchio.
Questo a testimoniare la vocazione prettamente agricola dei Loretesi ed in particolar modo della sapiente arte di saper produrre un eccellente olio extra-vergine di oliva da sempre.
Non è un caso se l’olivo è raffigurato anche nello stemma del Comune. Esso sta a testimoniare che è la pianta principe di Loreto Aprutino, l’elemento peculiare del suo paesaggio e l’emblema della sua economia.
Le condizioni climatiche ottimali, caldo d’estate e mite d’inverno, con la giusta piovosità, hanno da sempre favorito sulle colline loretesi la coltivazione della pianta dell’olivo, determinando nei secoli una grande competenza degli operatori agricoli.
Nel 1574 d.C. il Padre domenicano Serafino Razzi, di passaggio dalle nostre parti, scrisse che il nostro territorio è “…molto disciplinabile et abondante di preziosissimo olio”.
È quel “preziosissimo olio”, dicono gli storici, che i Loretesi già in epoca lontana (1560 d.C.) andarono a vendere in altre Regioni (Stato Pontificio, Napoli, Mantova) in groppa a muli e cavalli.